“Il tennis è vita”. Enzo Centola, terracinese DOC e maestro nazionale di tennis si presenta così, scandendo a chiare lettere il suo motto. Per lui il tennis è uno stile di vita, anzi, l’essenza stessa della vita. Dopo anni spesi sui campi di Roma e del litorale laziale, il maestro Centola continua l' immersione totale nel tennis, dedicando una buona fetta della sua giornata all'esercitazione delle sue giovani promesse. Tra un torneo e l’altro. Accompagnato sempre dal suo inconfondibile stile.
- Da dove nasce la passione per il tennis?
Da molto lontano. Io provengo da una famiglia di sportivi e in particolar modo di calciatori. Anche io nel calcio a 5 ho raggiunto risultati discreti, disputando diverse stagioni nella Serie A. Poi – all’improvviso – grazie all’aiuto di due miei amici, Roberta Beltrame e Gerardo Bonardi – andai a Roma, e lì rimasi stregato dal tennis. Era il 1977, e presi immediatamente la qualifica di allenatore istruttore. Poi, all’alba degli anni ‘2000 diventai maestro nazionale di tennis, raggiungendo un traguardo importante e prestigioso
- Quali sono state le tue maggiori soddisfazioni nel corso degli anni?
Nella mia quasi trentennale carriera ho allevato piccoli campioni di qualsiasi livello e categoria. Ricordo con affetto Margot Torre che mosse i primi passi con me e Davide e Federica Di Sarra, ora affermati tennisti in seconda categoria; oltre a loro, recentemente ho avuto il privilegio di allenare una delle maggiori promesse del tennis italiano, il giovanissimo romano Gianmarco Moroni. E poi Francesca Bessire, Andrea Bessire, Alessandro Cortegiani e, negli ultimi anni, Wilson Perez Yaima e Perez Carlos. Anche grazie all’apporto di strutture prestigiose come la “Panda University” e l’accademia di Sant’Agnese – oltre che al lavoro compiuto in sinergia con Nick Bollettieri, sono riuscito a forgiare piccoli grandi atleti, contribuendo in modo determinante alla loro maturazione.
- Come si è evoluto il movimento tennistico a Terracina?
La crescita dell’intero movimento in città avvenne in modo abbastanza repentino a partire dalla prima metà degli anni ‘ 90. In particolar modo per l’attivismo del T.C. Sardegna e del Lido d’Ulisse e per l’impegno del professore Antonio Taddei, persona a cui devo molto, in particolar modo dal punto di vista professionale. La promozione in quel periodo di tornei giovanili e di attività strettamente connesse al mondo del tennis hanno fatto il resto, facendo esplodere questo fantastico sport in tutto il nostro comprensorio.
- Quali sono i tuoi tennisti del circuito ATP preferiti? E come valuti i giocatori azzurri presenti nei primi cinquanta posti della classifica?
Per quanto concerne i top player non posso che scegliere Roger Federer e Maria Sharapova, che reputo la massima espressione del tennis di queste categorie elevatissime. I nostri tennisti hanno raggiunto un buon livello standard, ottenendo in modo stabile posizioni comunque prestigiose, impreziosite dalle buone prestazione dell'alterno ma talentuoso Fabio Fognini, un ragazzo dai colpi impressionanti, ma mentalmente non solido. C’è ancora molto da lavorare, ma il cammino intrapreso dalla FIT è quello giusto.
- Cosa vede nel proprio futuro il maestro di tennis Enzo Centola?
Sono circa dieci anni che, coadiuvato dal mio staff tecnico, organizzo stage settimanali a Terracina, finalizzati alla preparazione dei giovani tennisti per le gare dei tornei “under” e “open”. A Roma occupo il ruolo di direttore tecnico presso l'"Excel Sporting Club", dove - grazie alla scuola certificata dalla FIT ed alla professionalità del mio staff - insegno tennis alle giovani promesse e a chiunque voglia imparare. Per ora torno stabilmente solo l’estate nella mia Terracina, ma in futuro chissà. Le mie radici sono qui, e da buon terracinese non escludo in futuro un ritorno a casa.