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Categoria: Calcio a 11
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L'intervista - Emanuele Della Fornace, il talentino esploso al borgo: "Grazie al cambio di ruolo sono cresciuto molto, per il campionato sarà una lotta serrata"

Dai pochi scampoli di gara disputati in maglia biancoceleste allo scettro di miglior giovane - per distacco - del girone I del campionato di Prima Categoria. Per Emanuele Della Fornace l'ascensore gerarchico nel vicino borgo è stato come il pass in direzione di un'oasi incontaminata dove poter esprimere appieno il suo immenso valore, in forma libera e priva di pressioni.



Proprio qui, infatti, sono arrivati undici goal in ventuno giornate, la media di un assist a gara e preziosismi in serie che hanno fatto strabuzzare gli occhi agli appassionati in ogni campo periferico della provincia.



E se questa stagione possa rivelarsi quella della definitiva consacrazione per Della Fornace è ancora presto per dirlo, certamente il talentino terracinese si sta facendo largo a suon di prestazioni esaltanti e goal, il miglior viatico per un calciatore - in passato - quasi emarginato nonostante le evidenti qualità e la carta d'identità pendente dalla sua parte, oggi pronto a prendersi il palcoscenico. A modo suo, sotto traccia ma con stile e classe.



- Il miglior fatturato della giovane carriera è coinciso con la crescita esponenziale delle tue prestazioni. A cosa devi questa esplosione: all'aria "salubre" del borgo o alla maggiore esperienza acquisita.



Lo devo sopratutto al cambio di posizione in campo: da quest'anno ho spostato il mio raggio d'azione giocando come esterno d'attacco e ho trovato maggiori spazi per arrivare vicino alla porta. Il resto l'hanno fatto i compagni, mettendomi spesso nelle condizioni ideali sia in fase di costruzione che di conclusione dell'azione.



- Sei passato da riserva bistrattata al Terracina in Promozione a punto di riferimento della corazzata Hermada in Prima Categoria. Una metamorfosi difficile da spiegare solo con il cambio di ruolo o di campionato.



Non penso si tratti di "ambientamento" a una squadra piuttosto che a un'altra, perché anche a Terracina mi trovavo bene nonostante non giocassi molto. Diciamo che il contributo dei miei amici dell'Hermada ha favorito la mia integrazione in rossoblu, regalandomi la percezione di trovarmi a casa, con una nuova famiglia dove esprimermi al meglio e con grande entusiasmo.



- Tra voi e la vetta ci sono cinque punti, il Real Latina e la capolista Aurora Vodice. E domenica il Montenero, squadra ondivaga dotata di ottime individualità.



Conosciamo bene il Montenero dalla gara d'andata, dove fummo ripresi e bloccati sul pareggio. Loro sono una squadra ostica, imprevedibile. Sarà l'ennesima gara da non sottovalutare per le motivazione derivanti dal derby e per il livello del campionato, dove ogni squadra può dire la sua contro chiunque. Per noi, però, ogni punto avrà un peso speciale da qui alla fine e non possiamo permetterci passi falsi.



- Vedi una lotta a tre per la promozione diretta o un duello con Montello e Faiti ancora in gioco.



Credo che siano ancora in lizza per il grande salto anche Montello e Faiti, due squadre con un organico di spessore costruite per vincere. E poi mancano ancora troppe per partite per delineare una classifica o escludere a priori delle pretendenti per la vittoria finale.



- Diciotto turni da imbattuti: difesa quasi impenetrabile, centrocampo solido e dinamico, attacco stellare e ricco di alternative. Qual è però la qualità maggiore dell'Hermada di Pannozzo



La coesione del gruppo. Nei primi mesi abbiamo faticato maggiormente ad "amalgamarci" per una fisiologica questione legata alla conoscenza reciproca. Una volta raggiunto l'affiatamento necessario abbiamo scalato posizioni di classifica, trovando la nostra identità di gioco e sacrificandoci - tutti - indipendentemente dai minuti giocati o dalla situazione. Sarei veramente felice se questo gruppo a fine anno ottenesse qualcosa di prestigioso...



- Il futuro è oggi. Meglio comprimario in un club ambizioso o giocatore franchigia in una piazza tranquilla.



Per quanto si possano tirare in ballo pressioni o legittime aspirazioni personali, il punto fondamentale resta quello legato ai rapporti umani e al relativo contesto. Per me, infatti, il calcio è divertimento e passione, al di là di ogni altro aspetto tecnico o economico. Per questo non mi preoccupo del prossimo anno, ma sono concentrato sul finale di stagione e sulla possibilità di scrivere una pagina importante di storia.

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