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Categoria: Calcio a 5
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L'intervista - Saito, il bomber del Real venuto da lontano: "Gioco in una squadra di veri amici. Ancora presto per parlare di futuro"

Uno dei protagonisti della rinascita del Real Terracina, dopo un inizio di stagione vissuto tra alti (pochi) e bassi, è sicuramente Kodai Saito. Il laterale giapponese, superata la lunga trafila di pratiche burocratiche per ottenere i documenti utili per il tesseramento, si è imposto prepotentemente a suon di gol e di ottime prestazioni. Capace di abbinare un'ottima tecnica di base a un'eccellente esplosività, Saito ha saputo scalare le gerarchie di mister Olleia, nonostante le primissime apparizioni abbastanza evanescenti. Ora però, con una salvezza diretta ancora da conquistare, il talento del Sol Levante non vuole più fermarsi.



- Kodai, partiamo dai tuoi trascorsi in Giappone: dove inizia la tua carriera e cosa ti ha spinto a giocare in Italia.



In Giappone ho sempre giocato a calcio a 11 nel ruolo di esterno d'attacco mancino. Nel mio Paese giocavo con la squadra della mia università, il Kokushikan, dividendo il mio tempo tra studio e allenamenti. Il livello del campionato universitario giapponese è molto alto, nonostante il Giappone non abbia una grandissima storia calcistica alle spalle. Dopo una breve esperienza vissuta in Cina, il mio agente mi ha proposto alcune squadre in Thailandia e in Australia, ma appena mi si è paventata l'ipotesi di venire in Italia, ho subito detto di sì. L'idea di giocare in un Paese così sviluppato dal punto di vista calcistico mi entusiasmava, così ho deciso di provare quest'esperienza. Tuttavia, le norme molto severe in materia di extra-comunitari, hanno costretto alcune società di Serie C e Serie D di calcio a 11 ad abbandonare l'idea di tesserarmi, ed è allora che grazie al mio amico Eto ho iniziato ad allenarmi con la squadra di Calcio a 5 di Fondi. Dopo un anno di soli allenamenti, eccomi qui con la maglia del Real Terracina!



- Per te il Real Terracina è la prima vera squadra in Italia. Quanto è difficile integrarsi senza conoscere la lingua?



Non nego che ad Agosto, quando ho iniziato gli allenamenti con la squadra, ho incontrato tantissime difficoltà legate - ovviamente - alla lingua. Ricordo ancora le urla di mister Olleia quando capivo veramente poco delle sue indicazioni tecnico-tattiche (ride, ndr). Adesso però, posso dire che il peggio è alle spalle, grazie all'aiuto delle lezioni d'italiano e di tutti i miei compagni di squadra.



- A proposito di compagni di squadra, come valuti il Real Terracina?



Il Real Terracina è innanzitutto un gruppo di amici, una caratteristica difficile da trovare nelle altre squadre di questa categoria. È una squadra capace di colmare il piccolo dislivello tecnico con la forza del gruppo, all'interno del quale mi trovo a meraviglia, e con la cattiveria agonistica, attributo quasi del tutto assente nella cultura calcistica giapponese.



- Quali sono i tuoi progetti futuri?



Ancora non so cosa farò il prossimo anno. Di sicuro a fine campionato tornerò in Giappone, poi mi vedrò con il mio agente e valuteremo il da farsi.

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