In questo appuntamento incontriamo due noti esponenti della politica locale, divisi dalla staccionata sportiva e dallo schieramento politico, ma accomunati dalla stima ultradecennale e dal rispetto per le differenti visioni del mondo.
Alessandro Di Tommaso, rampante esponente del PD locale ed ex candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative da una parte, e Valentino Giuliani, poliglotta esponente di punta di Forza Italia sempre con la valigia in mano.
Partiamo dalla fede calcistica per Torino e Juventus, una differenziazione sportiva che racchiude due mondi diversi di intendere il futbol, la vita e il rapporto con le vittorie e le sconfitte.
Di Tommaso: La passione per la Juve mi è stata trasmessa da mio Zio Nino. Quello che è per me non è facile spiegarlo con parole. È gioia e dolore, è la seconda maglia dopo quella dei colori della mia città.
- Tre punti di contatto: uno politico, l’altro umano e, per finire, sportivo.
Di Tommaso: Dal punto di vista politico siamo molto simili nell’approccio, ci piace studiare e confrontarci. Dal punto di vista umano condividiamo il valore all’amicizia, anche tra noi. Dal punto di vista sportivo, invece, Vale ha qualcosina da rivedere, ma presto lo porterò con me a camminare
- Nella nostra città “coesistono” oltre 3000 sportivi, impegnati nelle discipline più in voga o anche in sport di nicchia (vedi MMA del campione mondiale Cage Warriors Cerilli). A fare da contraltare a tutto ciò troviamo l’atavica carenza e l’inaccettabile fatiscenza delle strutture preposte ad accoglierli. Quali sono le vostre ricette?
Di Tommaso: La città va tutta ripensata e l’impiantistica fatiscente ci impone scelte importanti, rivoluzionarie. La nuova tendenza è quello di avvicinare l’imprenditoria provata a sostegno delle discipline sportive, come è stato nel calcio per la Juve, il Sassuolo e anche la vicina Frosinone, credo sia quella l’unica direzione possibile.
- Il vostro rapporto con il Terracina Calcio, simbolo dal vorrei ma non posso e delle potenzialità inespresse di una comunità rappresentata dalla passione di una tifoseria unica nel suo contesto dilettantistico.
Di Tommaso: Sono stato tifoso e come molti della mia generazione abbiamo vissuto gli anni della presidenza Sciscione e visto giocare grandi squadre. Terracina ed i suoi tifosi meritano una squadra importante e in questo compito dell’amministrazione è creare le condizioni migliori per chi, qui vuole investire.
- Un libro che ha segnato la vostra crescita.
Di Tommaso: Un grande peso. Io ho fatto parte di una squadra di richiedenti asilo, vivendo un’esperienza unica e molto significativa, sotto ogni punto di vista.
- Tre punti ineludibili del vostro ipotetico programma di candidato a sindaco per migliorare la nostra città.
Di Tommaso: La mia esperienza da candidato l’ho fatta, ora spetta ad altri. Ciò detto mi piacerebbe che si parlasse di cultura, ambiente, lavoro e sostegno alle imprese. Ne abbiamo tutti un grande bisogno
- Il personaggio terracinese a cui siete maggiormente legati.
Di Tommaso: Don Adriano, un maestro di vita. Un padre spirituale. Mi piacerebbe averlo ancora qui con noi per abbracciarlo e dimostrargli il mio sconfinato affetto.
- Cosa non hai mai detto pubblicamente al tuo dirimpettaio.
Di Tommaso: Ti voglio bene.
- Nella Terracina del 2026 Alessandro di Tommaso e Valentino Giuliani in quale Terracina si augurano di vivere. Sogni, prospettive, idee politiche, suggestioni.
Di Tommaso: Nel 2026 staremo tutti bene , almeno lo spero . La città mi auguro sia aperta e moderna e riesca a vincere le sfide del rinnovamento che finalmente la proiettino nel futuro . Vorrei una città sostenibile, viva, bella.
Giuliani: Nel 2026 spero sinceramente di non fare più politica, di viaggiare tantissimo e di vedere una città bella sia fuori che dentro.